Cosa si intende per ‘junk food’?
Negli ultimi anni hanno stigmatizzato alcuni comportamenti alimentari come il consumo del cibo spazzatura (‘Junk food’), ipercalorico, con alto indice glicemico; il cibo elaborato contenente grassi trans prodotti industrialmente (margarina, merendine); il cibo con molti grassi e poche fibre; le bevande zuccherate; l’eccessivo consumo di grassi saturi (carne, grasso del latte, burro, strutto, olio di cocco, olio di palma); lo scarso consumo di verdura e frutta; il ridotto consumo di acidi grassi essenziali omega 3 (pesce).
In particolare viene sottolineato il ruolo negativo del cosiddetto ‘junk food’ (cibo spazzatura), considerato malsano per il bassissimo valore nutrizionale, la ricchezza di grassi trans e zuccheri raffinati. Tra questi alimenti si ritrovano hamburger, hot dog, patatine fritte, soft drink.
Nel 2008 uno studio condotto da Paul Johnson e Paul Kenny dello Scripps Research Institute ha evidenziato come il consumo di cibo spazzatura alteri l’attività cerebrale in modo simile alle sostanze stupefacenti.
(Paul Johnson, Paul Kenny. Addiction-like renard dysfunction and compulsive eating in obese rats: Role for dopamine D2 receptors. Nature Neuroscience vol 13, n.5, pp. 635-41, 2010).